top of page

NON-DUE

"La pura intimità, divisa dal pensiero, diventa un io e il mondo..."

 

La mia produzione artistica dell'ultima fase oscilla nell'apparente ambivalenza tra visibile e invisibile, illusione e realtà, forma e materia e il mio obiettivo è quello di mostrare che non c'è dualismo tra di essi. Nelle opere iniziali sono stata trasportata dalla spontaneità del gesto che lascia una traccia sulla tela, il segno visibile di qualcosa che è invisibile: questo approccio è molto corporeo e viscerale con la creazione artistica, la quale è tanto più ispirata quanto più non sa dove sta andando, quando non vi è un progetto dietro di essa. Dall'informale di gesto la mia indagine  è passata organicamente a qualcosa di più simile all'informale materico: partendo da ricerche sulla luce che è energia per eccellenza, mi sono avvicinata alla famosa formula einsteniana, E=mc², per esprimere con le mie opere che l'energia e la materia sono due facce della stessa medaglia, anzi non sono due, sono "non-due", come tutto ciò che è.

"Non-due” è proprio il filo conduttore della mia prima mostra personale, nella quale è evidente la volontà di esprimere l'identità tra energia e materia: l'energia è materia e la materia è energia. Il colore, nelle tele di questa fase, diventa via via sempre più corposo: inizio ad aggiungere all'acrilico la colla vinilica, la cera e dei pezzi di ceramica che si confondono volutamente con esso, per evidenziare il fatto che non puoi capire dove finisce il colore e inizia la forma materica. La mia ricerca artistica si sposta così sempre più nella contaminazione tra tecniche e nella commistione tra pittura e scultura, nella convinzione che il colore è già forma e la forma è un'onda energetica di colore. In questa fase introduco anche il gesso, utilizzato in modo molto denso e materico, iniziando una stratificazione tra questo e altri materiali come la carta, la colla vinilica e la colla a caldo, la quale consente di realizzare un maggior volume e un maggior spessore.

Parallelamente, la mia indagine si sposta anche verso il microcosmo delle cellule, nelle quali si manifesta tutta l'unità che pervade anche il macrocosmo: anche qui si tratta di "non-due", poichè microcosmo e macrocosmo formano un insieme indivisibile, un'entità dove le parti contengono il tutto e il tutto contiene le parti. La tecnica utilizzata per riprodurre le cellule è quella della fluid painting, ottenuta mescolando l’acrilico alla colla vinilica, impiegata per realizzare opere che hanno una suggestione nucleare, vicina per intenti a questo tipo di arte.

Il metodo che utilizzo per dipingere inizia con il training fisico (introiettato nel periodo della mia esperienza teatrale) che serve a preparare l'artista-creatore, svuotandolo dai giudizi che bloccano la creatività e aprendolo all'ascolto dei suoi impulsi, in modo che possa creare un'opera che è piena e libera espressione di me stessa, senza rigidi schemi mentali.

bottom of page